Oleg, alla testa di un numeroso esercito composto da Varjaghi, Čudi, Slavi, Meri, Vesi e Kriviči, andò a Smolensk, nella terra dei Kriviči, s’impossessò della città e vi stabilì i suoi uomini. Da lì discese verso Ljubeč’, la conquistò e vi mise i suoi uomini. Giunto presso le montagne di Kiev, Oleg apprese che Askol’d e Dir vi regnavano. Egli nascose alcuni guerrieri nelle imbarcazioni, lasciando indietro il resto dell’esercito, e avanzò da solo con il giovane Igor’. Poi si avvicinò fino ai monti degli Ugri, nascose il suo esercito e inviò ad Askol’d e Dir degli ambasciatori per dire: «Siamo dei mercanti, andiamo in Grecia inviati dai principi Oleg e Igor’, venite dunque davanti a noi che siamo della vostra stirpe». Allora Askol’d e Dir andarono e i soldati russi uscirono dalle loro barche, e Oleg disse ad Askol’d e Dir: «Voi non siete né principi, né discendete da principi, mentre io sono della famiglia del principe». E mostrando Igor’ aggiunse: «Questo è il figlio di Rjurik». E uccisero Askol’d e Dir e li seppellirono sulla montagna che ancora oggi si chiama Monte degli Ugri [Monte Ugorskij] dove si trova ancora oggi il palazzo di Ol’ma. Sulla tomba di Askol’d fu più tardi costruita la chiesa di San Nicola; la tomba di Dir è invece dietro la chiesa di Sant’Irene.
E Oleg si insediò come principe di Kiev e disse: «Questa città sarà la madre di tutte le città russe!». Avendo attorno a lui Slavi, Varjaghi e altri popoli, essi presero il nome di Rus’.
Allora Oleg cominciò a costruire città fortificate, e stabilì il tributo degli Slavi, dei Kriviči e dei Meri, e ordinò ai Varjaghi di Novgorod il pagamento di trecento grivny [antica moneta russa] all’anno come tributo per mantenere la pace, e i Varjaghi lo pagarono fino alla morte di Jaroslav.