NOTEdiSTORIA

[1] A Gerusalemme c'era un certo Zaccheo che istruiva i ragazzi. Costui disse a Giuseppe: "Perch‚, Giuseppe, non mi conduci Gesù affinch‚ impari le lettere dell'alfabeto?". Giuseppe assentì e ne parlò con la padrona Maria. Lo portarono dunque da quel maestro che, appena lo vide, gli scrisse l'alfabeto ordinandogli di leggere l'alef. Dopo che lesse alef, il maestro gli comandò di leggere bet. Ma il signore Gesù gli disse: "Dimmi prima il significato di alef, e poi io pronuncerò bet".

[2] Avendo il maestro minacciato di bastonarlo, il signore Gesù gli espose i significati delle lettere alef e bet. Gli spiegò pure quali figure delle lettere erano dritte, e quali contorte, quali a forma di spirale, quali con il punto e quali senza, perch‚ una lettera è prima e l'altra dopo; ed ancora spiegò e raccontò molte altre cose che il maestro non aveva mai sentito n‚ mai aveva letto in alcun libro.

[3] Il signore Gesù disse poi al maestro: "Presta attenzione a quanto ti dico". E in modo chiaro e distinto incominciò a recitare alef, bet, ghimel, dalet fino a tau. Ammirato, il maestro esclamò: "Penso che questo ragazzo sia nato prima di Noè". Rivolto poi a Giuseppe, disse: "Mi hai condotto qui un ragazzo affinch‚ io l'istruissi, ma egli è più dotto di tutti i maestri". E alla padrona Maria disse: "Questo figlio tuo non ha bisogno di alcuna formazione".