Anselmus haec audiens et approbans, omissis aliis, saeculo relicto, Becci monachus factus est, anno aetatis suae vicesimo septimo. Regebat eo tempore coenobium ipsum dominus abbas Herluinus nomine, vir grandaevus, et magna probitate conspicuus, qui primus ipsius loci abbas monasterium ipsum a fundamentis de suo patrimonio fecerat. Saepe dictus autem Lanfrancus gradum prioris obtinebat. Anselmus vero novus monachus factus, studiose vitam aliorum religiosius viventium aemulabatur. Imo ipse sic religioni per omnia serviebat, ut quisquis religiose in tota ipsa congregatione vivere volebat, in ejus vita satis inveniret quod imitaretur, et ita per triennium de die in diem semper in melius proficiens, magnus et honorandus habebatur.
Anselmo, udite e approvate queste parole, abbandonò ogni altra cosa, rinunciò al mondo e divenne monaco a Bec all’età di ventisette anni.
A quel tempo, governava quel monastero l’abate di nome Herluino, un uomo anziano e illustre per la sua grande rettitudine, il quale, primo abate di quel luogo, aveva fondato il monastero dalle fondamenta con il proprio patrimonio. In quel periodo, il già citato Lanfranco ricopriva il grado di priore.
Anselmo, appena divenuto monaco, si dedicò con zelo all’imitazione della vita di coloro che conducevano un’esistenza più religiosa. Anzi, egli serviva così perfettamente la vita monastica in ogni cosa, che chiunque desiderasse vivere con devozione in tutta la comunità monastica trovava nella sua condotta un modello da seguire.
E così, per tre anni, progredendo ogni giorno in meglio, fu considerato un uomo grande e degno di onore.
Traduzione in italiano a cura di Note di Storia, pubblicata a solo scopo divulgativo e per facilitare la comprensione del testo.