NOTEdiSTORIA

De quorum numero quidam in ipso conventu hoc apud se proposuerat, quatenus nulla occasione unquam suam manum suis genitalibus membris admoveret. Cui proposito invidens diabolus, tantum dolorem et angustiam in eisdem membris fecit eum sentire, ut se juvenis nullo modo ferre valeret. Sentiebatur etenim caro ipsa tanti ponderis esse, ac si quaedam plumbi gravissima moles ad ima eum detrahens, in illa sui corporis parte penderet. Cumque in habitu suo anxietatis magnitudinem dissimulare non posset, requisitus ab Anselmo quid haberet, rem celare non potuit. Admonitus itaque ut modum aegritudinis admota manu probaret, verecundatus recusavit, timens ne propositum violaret. Tunc Anselmus, assumpto secum quodam grandaevo fratre et religioso, juvenem languidum in secretiorem locum ducit, utpote modum infirmitatis illius agniturus, et auxilium pro possibilitate laturus. Quid amplius? Caro sanissima reperitur, et admodum mirati sunt. E vestigio quippe omnis illa diabolica vexatio cadit, nec in hujusmodi fatigat ulterius juvenem, quem simplex Anselmi aspectus a tanta clade fecit immunem.

Tra questi giovani, uno nel convento aveva fatto voto dentro di sé di non toccare mai, per nessuna ragione, con la propria mano le sue parti genitali.

Ma il diavolo, invidioso di tale proposito, gli causò un tale dolore e angoscia in quelle membra, che il giovane non riusciva in alcun modo a sopportarlo.

Infatti, sentiva la carne stessa come se avesse un peso insostenibile, quasi fosse una gravissima massa di piombo che lo trascinava verso il basso, pendendo proprio in quella parte del corpo.

E poiché non riusciva a nascondere l’intensità della sua angoscia, interrogato da Anselmo su cosa avesse, non poté celare la verità.

Fu allora esortato a verificare, con la mano, la natura del proprio male, ma, vergognandosi, rifiutò per timore di infrangere il suo proposito.

Allora Anselmo, prendendo con sé un anziano fratello di grande religiosità, condusse il giovane sofferente in un luogo appartato, con l’intenzione di esaminare il male e di prestargli, per quanto possibile, aiuto.

Che altro dire?

Quando lo esaminarono, la carne risultò perfettamente sana, e rimasero grandemente stupiti.

Infatti, all’istante scomparve ogni vessazione diabolica, e il giovane non ne fu più tormentato in alcun modo: il solo sguardo di Anselmo lo aveva liberato da una così grave afflizione.

Traduzione in italiano a cura di Note di Storia, pubblicata a solo scopo divulgativo e per facilitare la comprensione del testo.