Alia vice, vir quidam Walterus nomine, cognomine Tirellus, eumdem hominem per terram suam transeuntem detinuit, nolens eum a se impransum dimittere. Verum cum ipse de penuria piscium conquereretur, et quod tanto viro ac monachis ejus, nisi vilia quaedam non haberet quae apponerentur, alludens dixit ei Anselmus: Sturio unus en tibi defertur, et animus tuus de deliciarum inopia queritur? Ridet ille, fidem his quae audiebat praebere nullatenus valens. E vestigio autem verborum Anselmi duo ex hominibus viri attulerunt sturionem unum praegrandem: quem in ripa fluminis Altijae dixerunt a pastoribus suis inventum, sibique transmissum. Si spiritum prophetiae in his viro adfuisse quis dubitat, gestae rei veritas quid sit, tenendum declarat.
Un’altra volta, un uomo di nome Gualtiero, detto Tirello, trattenne Anselmo mentre attraversava le sue terre, non volendo lasciarlo partire senza aver prima condiviso un pasto con lui.
Tuttavia, lamentandosi per la scarsità di pesce e per il fatto che non aveva nulla di pregiato da offrire a un uomo tanto illustre e ai suoi monaci, Anselmo, scherzando, gli disse:
«Ecco, un solo storione ti viene offerto, e tu ti lamenti della mancanza di prelibatezze?»
Gualtiero rise, non riuscendo in alcun modo a credere alle parole che aveva appena udito.
Ma immediatamente, non appena Anselmo ebbe parlato, due uomini del signore giunsero portando un enorme storione, dicendo che era stato trovato dai loro pastori sulla riva del fiume Alteia e inviato a loro.
Se qualcuno dubitasse che in questo fatto vi fosse lo spirito di profezia, la verità dell’evento accaduto mostra chiaramente quale sia la realtà da riconoscere.
Traduzione in italiano a cura di Note di Storia, pubblicata a solo scopo divulgativo e per facilitare la comprensione del testo.