NOTEdiSTORIA

Quam vigil autem atque sollicitus fuerit circa hospitum susceptionem, eorumque in omni humanitatis [ al., humilitatis] officio relevationem, ex eo probatur quod illum pio studio in hoc et se et sua novimus expendisse; se in omni hilaritate, sua in omni largitate. Quod si aliquando ad refectionem corporum victus omnino pro voto suo non sufficiebat, hoc quod deerat ejus bona voluntas et vultus alacritas apud hospites gratiose supplebat. Praeterea nonnunquam cibus fratrum suo jussu de refectorio sublatus, et hospitibus est allatus atque appositus, Neque enim tunc in promptu aliud erat. quod eis apte posset apponi. Victus autem monachorum ita, Deo providente, dispensabatur, ut nihil eorum quae necessitas expetebat illis deesset, licet saepissime in hoc essent, ut timeretur ne in crastinum eis cuncta deessent. Sicque nonnunquam inter aliquid et quasi nihil ferebantur, ut aliquid eis non superflueret; et quod erat quasi nihil eos nequaquam per inopiam fatigaret.

Quanto fosse vigile e premuroso nell’accoglienza degli ospiti e nel sollevarli con ogni forma di umana (o umile) premura, lo si può comprendere dal fatto che egli vi si dedicava con ardente zelo, spendendo in questo sia sé stesso che i suoi beni: sé stesso con ogni forma di cordialità, i suoi beni con ogni genere di generosità.

E se talvolta il cibo a disposizione non era sufficiente a soddisfare pienamente i suoi desideri di ospitalità, ciò che mancava veniva supplito dalla sua buona volontà e dalla gioia del suo volto, che gli ospiti accoglievano con gratitudine.

Accadeva inoltre, in alcune occasioni, che per suo ordine il cibo destinato ai monaci fosse tolto dal refettorio e portato agli ospiti, poiché non vi era altro che potesse essere loro adeguatamente servito.

Tuttavia, il vitto dei monaci era sempre dispensato con tale provvidenza divina che nulla di ciò che era necessario veniva loro a mancare, sebbene spesso si temesse che il giorno seguente non vi sarebbe stato più nulla.

Così, essi vivevano costantemente in una condizione intermedia tra il poco e il nulla: non possedevano nulla di superfluo, ma neanche la scarsità li riduceva mai alla miseria.

Traduzione in italiano a cura di Note di Storia, pubblicata a solo scopo divulgativo e per facilitare la comprensione del testo.