Habebat praeterea ipsum coenobium plures possessiones in Anglia, quas pro communi fratrum utilitate necesse erat per abbatis praesentiam nonnunquam visitari. Ipso itaque suae ordinationis anno, Anselmus in Angliam profectus est. Ad quod, licet haec, quam dixi, satis firma causa exstiteret; alia tamen erat non infirmior ista, videlicet ut reverendum Lanfrancum, cujus supra meminimus, videret et cum eo de his quae corde gerebat familiari affatu ageret. Ipse siquidem venerabilis vir jam de abbate Cadomensi factus fuerat archiepiscopus Cantuariensis, omnibus valde honorabilis et sublimi probitate conspicuous.
Il monastero possedeva inoltre numerose proprietà in Inghilterra, che, per il bene comune dei monaci, richiedevano occasionalmente la presenza dell’abate per essere amministrate.
Così, nello stesso anno della sua elezione, Anselmo si recò in Inghilterra.
Sebbene questa fosse già di per sé una ragione più che valida per il viaggio, ve n’era un’altra non meno importante: il desiderio di incontrare il venerabile Lanfranco, di cui abbiamo già parlato, e di poter discutere con lui, in un dialogo familiare, delle questioni che aveva a cuore.
Infatti, il venerabile Lanfranco, che era stato abate di Caen, era stato nel frattempo elevato alla dignità di arcivescovo di Canterbury, ed era ammirato e onorato da tutti per la sua grande probità e autorevolezza.
Traduzione in italiano a cura di Note di Storia, pubblicata a solo scopo divulgativo e per facilitare la comprensione del testo.