Askol’d e Dir andarono contro la Grecia e vi arrivarono il quattordicesimo anno del regno dell’imperatore Michele. Questo imperatore, partito in guerra contro gli Agari [o Agareni: Arabi], si trovava sulle coste del fiume Nero quando fu informato dal governatore della città che i Russi si muovevano contro Car’grad, ed egli accelerò il ritorno, ma i Russi erano già penetrati nel Corno d’Oro. Costoro fecero una orribile strage dei cristiani e assediarono Car’grad con i loro duecento vascelli. L’imperatore, entrato a stento la città, si rifugiò con il patriarca Fozio nella chiesa della Santa Deipara alle Blacherne e vi passò la notte in preghiera. All’alba, in mezzo ai canti dei salmi e dei santi cantici, il patriarca immerse il manto della Santa Vergine nel mare calmo e tranquillo e subito si levò una tempesta, le acque del mare si ingrossarono, le onde si alzarono e i vascelli dei Russi idolatri furono dispersi, scagliati sulla costa e fracassati, cosicché pochi sfuggirono al disastro e ritornarono alle loro case.