NOTEdiSTORIA

Igor’ radunò un esercito di Varjaghi, Russi, Poljani, Slavi, Kriviči e Tiverci e assoldò i Peceneghi prendendo da loro degli ostaggi, e mosse contro la Grecia, per mare e per terra, volendo vendicarsi. I Chersonesi, avendo saputo ciò, avvisarono Romano dicendo: «Ecco, i Russi, hanno già coperto il mare con i loro innumerevoli vascelli». Anche i Bulgari annunciarono la stesse notizia, dicendo: «Arrivano i Russi, hanno i Peceneghi al loro servizio». L’imperatore, sentito ciò, inviò a Igor’ i suoi dignitari più illustri, per pregarlo dicendo: «Non venire, prendi il tributo che riscuoteva Oleg e io aggiungerò ancora qualcosa a quel tributo».

Egli inviò anche ai Peceneghi tessuti preziosi e molto oro. Igor’ arrivò al Danubio, radunò la družina [ufficiali] e tenne consiglio ripetendo ciò che aveva proposto l’imperatore. La družina disse a Igor’: «Se l’imperatore parla così, che cosa dobbiamo fare se non prendere l’oro, l’argento e la seta senza combattere? Chi sa dire chi sarà il vincitore, se noi o loro? Chi è che discute con il mare? Perché noi non marceremmo sulla terra, ma sopra gli abissi marini; la morte ci minaccia tutti». Igor’ prestò loro ascoltò e ordinò ai Peceneghi di devastare la Bulgaria, poi prese dai Greci oro e tessuti preziosi per tutto l’esercito e ritornò verso Kiev nella sua terra.