Olga andò in Grecia e giunse a Costantinopoli. L’imperatore era allora Costantino, figlio di Leone, e Olga andò da lui, e, vedendo quanto fosse molto bella in volto e molto saggia, l’imperatore s’intrattenne con lei e ne ammirò l’intelligenza, e disse: «Tu sei degna di regnare al nostro fianco in questa città».
Avendo intese queste parole, ella rispose all’imperatore: «Io sono pagana, se vuoi battezzarmi, battezzami tu stesso, altrimenti non mi farò battezzare». E l’imperatore la battezzò con il patriarca.
Una volta illuminata [battezzata], ella si rallegrò nell’anima e nel corpo, e il patriarca l’istruì nella fede e le disse «Tu sei benedetta fra le donne russe, poiché hai amato la luce e abbandonato l’oscurità. I figli della Rus’ ti benediranno fino all’ultima generazione». E la istruì sui dogmi della Chiesa, sulla preghiera, il digiuno, la carità, sull’importanza del mantenimento della castità; ed ella restava a capo chino e, come una spugna assorbe l’acqua, riceveva quelle istruzioni, poi si inginocchiò dinanzi al patriarca dicendo: «Che per le tue preghiere, o padre, sia preservata dagli ostacoli del demonio». E le si dette con il battesimo il nome di Elena, che prima era stato quello della madre di Costantino il Grande. E il patriarca la benedisse e la congedò.
Dopo il battesimo, l’imperatore la chiamò e le disse «Voglio prenderti in moglie». Ella disse: «Come fai a volermi se tu mi hai battezzata e chiamata figlia? Tra i Cristiani ciò è contro la legge, lo sai tu stesso». E l’imperatore disse: «Olga, tu mi hai ingannato!». E le offrì molti doni, oro e argento, tessuti preziosi e vasellame, e la congedò chiamandola figlia.
Ella ritornò nella sua terra, ma andò prima dal patriarca per chiedergli la benedizione sulla sua casa e gli disse: «Il mio popolo è pagano e anche mio figlio, che Iddio mi preservi da ogni male». E il patriarca le disse: «Mia fedele figlia, tu sei stata battezzata in Cristo e in Cristo ti sei rivestita: Cristo ti proteggerà, come salvò Enoch nella prima generazione, e Noè nell’arca, e Abramo da Abimelech, Lot dai Sodomiti, Mosè dal Faraone, Davide da Saul, i tre giovani dalla fornace, Daniele dai leoni; così egli ti salverà dal maligno e dai suoi intrighi». Il patriarca la benedisse ed ella se ne andò in pace nella sua terra e arrivò a Kiev.
Accadde ciò come era avvenuto ai tempi di Salomone. La regina d’Etiopia andò da Salomone per ascoltare la saggezza di Salomone ed ella vide molta saggezza e molti segni, così Ol’ga, questa principessa benedetta, cercava la saggezza divina: quella cercava la saggezza umana, questa quella divina. Perché «quelli che cercano la saggezza la troveranno» [cfr. Prv 8,17]. «La Sapienza grida per le strade, nelle piazze fa udir la voce; dall’alto delle mura essa chiama, pronuncia i suoi detti alle porte della città: Fino a quando, o inesperti, amerete l’inesperienza...» [Prv 1,20-22]. Ol’ga, donna benedetta, cercava fin dall’infanzia in questo mondo la saggezza che è quanto di meglio è fra tutto, ed ella trovò una perla preziosa, cioè Cristo. Perché Salomone ha detto: «Desiderio soddisfatto è una dolcezza al cuore» [Prv 13,19] e ancora: «inclina il tuo cuore alla prudenza» [Prv 2,2], «Io amo coloro che mi amano e quelli che mi cercano mi troveranno» [Prv 8,17]. Il Signore disse: «Colui che viene a me non respingerò» [Gv 6,17].
E Olga ritornò a Kiev e l’imperatore bizantino inviò [ambasciatori] dicendo: «Ti ho colmata di molti doni, e tu mi dicesti: Quando sarò rientrata nella Rus’, ti invierò molti doni: schiavi, cera, pellicce e soldati in soccorso». Olga rispose agli inviati: «Dite all’imperatore: Se tu dimorerai presso di me sulla Počajna [fiume presso Kiev] come già io sono rimasta nel Corno d’Oro, te li darò». E con queste parole congedò gli ambasciatori.
Ora, Olga viveva con suo figlio, Svjatoslav, e la madre lo indottrinava per il battesimo, ma egli non l’ascoltava neppure. E quando qualcuno voleva essere battezzato, egli non lo ostacolava, ma lo scherniva. Perché «La parola della croce infatti è stoltezza per quelli che vanno in perdizione» [1 Cor 1,18]; «Non capiscono, non vogliono intendere, avanzano nelle tenebre» [Sal 82,5] e non vedono la gloria del Signore: i loro cuori sono induriti, le loro orecchie provano pena a udire e i loro occhi a vedere. Salomone disse: «Gli atti impuri sono lontani dall’intelletto» e «Poiché vi ho chiamato e avete rifiutato, ho steso la mano e nessuno ci ha fatto attenzione; avete trascurato ogni mio consiglio e la mia esortazione non avete accolto... Poiché hanno odiato la sapienza e non hanno amato il timore del Signore; non hanno accettato il mio consiglio e hanno disprezzato tutte le mie esortazioni» [Prv 1,24-30]. Anche Olga diceva spesso: «Figlio mio, io ho conosciuto la saggezza [o Iddio] e ne gioisco; se tu la conoscessi, anche tu ne gioiresti». Egli non badava a ciò e diceva: «Se accogliessi io, da solo, un’altra fede, la mia družina riderebbe di me». Ella gli rispondeva: «Se tu ti fai battezzare, tutti ti seguiranno», ma egli non ascoltava sua madre e perseverava nei costumi pagani, non sapendo che colui che non ubbidisce a sua madre cade in sventura, come sta scritto: «Chiunque maltratta suo padre o sua madre dovrà essere messo a morte». [Lv 20,9; cfr. Es 21,17]. E lui si arrabbiò con sua madre, perché Salomone disse: «Chi corregge il beffardo se ne attira il disprezzo, chi rimprovera l’empio se ne attira l’insulto. Non rimproverare il beffardo per non farti odiare» [Prv 9,7-8].
Ma Olga amava suo figlio Svjatoslav e diceva: «Sia fatta la volontà di Dio; se Dio vorrà dare la grazia alla mia stirpe e della terra di Rus’, ponga nei loro cuori il desiderio di convertirsi a Dio, quel desiderio di cui anche a me fece dono». E, dicendo ciò, pregava per suo figlio e per la sua gente tutti i giorni e tutte le notti, allevando suo figlio fino alla maggiore età.