NOTEdiSTORIA

[1] Partirono, dunque, il giorno appresso. Vicino ad un'altra città videro tre donne che ritornavano dal cimitero piangendo. Appena le vide, la signora Maria disse alla fanciulla che le accompagnava: "Domanda qual è la loro storia e quale sia il malanno che le ha colpite". Alla domanda della fanciulla, esse non risposero, ma interrogarono a loro volta: "Donde siete voi, e dove siete diretti? Il giorno sta per finire e sopraggiunge la notte".
"Noi siamo dei viandanti , rispose la fanciulla , alla ricerca di un ospizio ove pernottare". Esse replicarono: "Venite con noi e pernottate presso di noi".

[2] Essi le seguirono e furono introdotte in una bella casa nuova dotata di molta mobilia.
Si era nel tempo invernale, e la fanciulla, quando entrò nella camera di quelle donne, le trovò nuovamente piangenti e in lamentazioni.
C'era anche un mulo coperto di broccato con davanti del sesamo: esse lo baciavano e gli davano da mangiare. La fanciulla disse: "Com'è la faccenda di questo mulo, mie signore?". Piangendo, esse risposero: "Il mulo che tu vedi era nostro fratello, nato dalla stessa nostra madre. Quando il destino volle che morisse il nostro padre, ci furono lasciate delle grandi sostanze; avendo noi soltanto questo fratello abbiamo cercato di farlo sposare, dopo avergli preparato un matrimonio com'è d'uso tra gli uomini.
Ma donne, invase da gelosia, lo ammaliarono senza che noi ce ne accorgessimo.

[3] Così una notte, poco prima che sorgesse il sole, pur essendo chiuse le porte dei nostri edifici, abbiamo visto questo nostro fratello diventare mulo come tu stessa vedi. Noi restammo tristi, senza un padre per consolarci; in questo mondo non abbiamo tralasciato di avvicinare maghi, dotti, incantatori, ma non valsero a nulla. Ogni volta che il nostro petto è oppresso da tristezza, ci alziamo e andiamo con nostra madre, qui presente, a piangere sul sepolcro del nostro padre e, dopo, ce ne ritorniamo".