NOTEdiSTORIA

Per idem tempus cum trans Tiberim apud quamdam clarissimam invitatus, sacrificium in domo offerret, quaedam balneatrix quae paralytica in lecto jacebat, cum cognovisset ibidem esse Domini Sacerdotem, in sellula se ad eamdem domum, ad quam ille invitatus venerat, portari fecit, atque orantis et imponentis manus vestimenta attigit. Quae cum exoscularetur, statim sanitate recepta, ambulare coepit; ut impleretur illud Dominicum dictum ad apostolos: Etiam majora his facietis, credentes in nomine meo (Joan., XIV, 12). Quod tamen signum sanitatis ut mirabile fuit, ita etiam nec occultum; nam ego hoc in eadem regione post annos plurimos, sanctis viris referentibus, positus in Urbe cognovi.

Nello stesso periodo, mentre Ambrogio si trovava oltre il Tevere, ospite in casa di una donna di alto rango, celebrava il sacrificio eucaristico all’interno della sua dimora.

Una donna paralitica, che lavorava alle terme e giaceva inferma in un letto, venne a sapere che nella casa si trovava il sacerdote del Signore. Con grande fede, fece in modo di essere trasportata con una portantina fino a quel luogo.

Giunta lì, mentre Ambrogio pregava e imponeva le mani, ella riuscì a toccare i suoi paramenti. Subito, baciandoli, recuperò istantaneamente la salute e iniziò a camminare. Così si compì la parola del Signore rivolta agli apostoli: «Chi crede in me farà anche opere più grandi di queste» (Giovanni 14,12).

Questo miracolo di guarigione fu tanto straordinario quanto evidente, e non rimase nascosto: molti anni dopo, trovandomi a Roma, lo venni a sapere da uomini santi che lo avevano testimoniato e riferito.

Traduzione in italiano a cura di Note di Storia, pubblicata a solo scopo divulgativo e per facilitare la comprensione del testo.