NOTEdiSTORIA

Deus tamen qui gratiam Ecclesiae suae augere consuevit, non passus est diu insultari a perfidis sanctis suis. Unus itaque ex ipsa multitudine subito arreptus a spiritu immundo, clamare coepit ita torqueri eos, ut ipse torquebatur, qui negarent martyres, vel qui non crederent in Trinitatis unitatem, quam docet Ambrosius. At illi hac voce confusi, qui converti debuerant, et dignam tali confessione agere poenitentiam, in piscinam demersum hominem necaverunt, perfidiae homicidium adjungentes; deduxit enim illos ad hunc finem digna necessitas. Sanctus vero Ambrosius episcopus majoris humilitatis vir factus, donatam sibi a Domino gratiam reservabat, crescebatque quotidie fide et amore coram Deo et hominibus.

Dio, che è solito accrescere la grazia della sua Chiesa, non permise a lungo che i suoi santi fossero derisi dagli infedeli.

Accadde allora che, all’improvviso, uno degli ariani presenti fu posseduto da uno spirito immondo e iniziò a gridare, dichiarando di essere tormentato nello stesso modo in cui sarebbero stati tormentati coloro che negavano la santità dei martiri o che non credevano nell’unità della Trinità, come insegnava Ambrogio.

Di fronte a queste parole, i suoi compagni, invece di convertirsi e fare penitenza per la loro incredulità, reagirono con ancora maggiore malvagità: gettarono l’uomo posseduto in una piscina e lo uccisero, aggiungendo così il crimine di omicidio alla loro ostinata eresia.

Ambrogio, invece, divenne ancor più umile davanti a Dio, riconoscendo che i doni ricevuti erano opera della grazia divina. Continuò a crescere ogni giorno nella fede e nell’amore, sia agli occhi di Dio che di tutto il popolo.

Traduzione in italiano a cura di Note di Storia, pubblicata a solo scopo divulgativo e per facilitare la comprensione del testo.