Occiso itaque Gratiano imperatore, recipiendi corporis ejus causa secundam ad Maximum suscepit legationem. Apud quem quam constanter egerit, qui voluerit cognoscere, ipsius legationis epistolam ad Valentinianum juniorem datam cum legerit (Epist. 24), approbabit; nobis enim alienum a promissione visum est illam inserere, ne adjunctae epistolae prolixitas fastidium legenti afferret. Ipsum vero Maximum a communionis consortio segregavit, admonens ut effusi sanguinis domini sui, et quod est gravius, innocentis, ageret poenitentiam, si sibi apud Deum vellet esse consultum. Sed ille cum poenitentiam declinat superbo spiritu, non solum futuram, sed etiam praesentem salutem amisit, regnumque quod male arripuerat, femineo quodam modo, timore deposuit, ut procuratorem se reipublicae, non imperatorem fuisse confiteretur.
Dopo l’uccisione dell’imperatore Graziano, Ambrogio intraprese una seconda missione diplomatica presso Massimo per reclamare il corpo dell’imperatore defunto.
Chiunque voglia conoscere con quale fermezza egli agì in questa circostanza, può leggerne la lettera indirizzata al giovane imperatore Valentiniano (Epistola 24), dove si troverà conferma della sua risolutezza. Noi, tuttavia, abbiamo ritenuto opportuno non inserirla integralmente per evitare che la sua lunghezza risultasse gravosa per il lettore e lo distogliesse dalla narrazione.
Ambrogio escluse Massimo dalla comunione ecclesiastica, esortandolo a fare penitenza per il sangue innocente che aveva versato, ovvero quello del suo signore Graziano. Gli ricordò che solo attraverso il pentimento avrebbe potuto sperare in una riconciliazione con Dio.
Ma Massimo, dominato dall’orgoglio, rifiutò la penitenza e, così facendo, non solo perse la salvezza futura, ma anche quella presente: il regno che aveva usurpato gli fu strappato, e la paura lo ridusse a una condizione umiliante, tanto che alla fine dovette ammettere di essere stato un semplice amministratore dell’Impero, e non un vero sovrano.
Traduzione in italiano a cura di Note di Storia, pubblicata a solo scopo divulgativo e per facilitare la comprensione del testo.