Per idem tempus causa Thessalonicensis civitatis non minima successit tribulatio Sacerdoti, cum civitatem pene deletam comperisset; promiserat enim illi imperator se veniam daturum civibus supradictae civitatis: sed agentibus comitibus occulte cum imperatore, ignorante Sacerdote, usque in horam tertiam gladio civitas est donata, atque plurimi interempti innocentes. Quod factum ubi cognovit Sacerdos, copiam imperatori ingrediendi Ecclesiam denegavit: nec prius dignum judicavit coetu ecclesiae, vel sacramentorum communione, quam publicam ageret poenitentiam. Cui imperator contra asserebat David adulterium simul et homicidium perpetrasse. Sed responsum illico est: Qui secutus es errantem, sequere corrigentem. Quod ubi audivit clementissimus imperator, ita suscepit animo, ut publicam poenitentiam non abhorreret: cujus correctionis profectus secundam illi paravit victoriam.
In questo stesso periodo, Ambrogio fu profondamente turbato dalla tragedia accaduta nella città di Salonicco.
L’imperatore Teodosio aveva promesso a lui e al popolo che avrebbe concesso il perdono ai cittadini della città, ma i suoi consiglieri, agendo nell’ombra e senza che Ambrogio ne fosse a conoscenza, lo convinsero a cambiare idea. Così, senza preavviso, all’ora terza, la città fu messa a ferro e fuoco, e un grande numero di innocenti fu massacrato.
Quando Ambrogio apprese quanto era accaduto, vietò all’imperatore di entrare in chiesa, ritenendolo indegno della comunità cristiana e dei sacramenti fino a quando non avesse compiuto una pubblica penitenza.
Teodosio cercò di giustificarsi, replicando che anche il re Davide aveva commesso adulterio e omicidio, ma aveva continuato a regnare.
Ambrogio gli rispose con fermezza: «Se hai seguito Davide nell’errore, seguilo anche nella correzione.»
L’imperatore, colpito da questa ammonizione, accettò di sottoporsi senza resistenze alla penitenza pubblica, riconoscendo il proprio errore.
Questa purificazione spirituale lo rese ancora più forte: il percorso di penitenza gli preparò il cammino per una seconda vittoria, segno del favore divino ritrovato.
Traduzione in italiano a cura di Note di Storia, pubblicata a solo scopo divulgativo e per facilitare la comprensione del testo.