Per idem tempus cum ad palatium pergeret, eumque pro loco officii nostri sequeremur, Theodulo tunc notario, qui postea summa cum gratia Mutinensem rexit ecclesiam, cum casu quidam pede esset lapsus, atque prostratus jaceret in terra, ridenti factum conversus Sacerdos ait: Et tu qui stas, vide ne cadas (I Cor., X, 12). Quo dicto, statim is qui alienum lapsum riserat, suum doluit.
Mentre Ambrogio si recava al palazzo imperiale, noi lo seguivamo per dovere d’ufficio.
Accadde allora che Teodulo, all’epoca notaio e in seguito vescovo di Modena, vide un uomo inciampare e cadere a terra. Teodulo rise per l’accaduto, ma Ambrogio, voltandosi verso di lui, gli disse con tono severo: «E tu che stai in piedi, bada di non cadere» (1 Corinzi 10,12).
Subito dopo, lo stesso Teodulo inciampò e cadde, soffrendo ciò di cui aveva riso.
Traduzione in italiano a cura di Note di Storia, pubblicata a solo scopo divulgativo e per facilitare la comprensione del testo.