NOTEdiSTORIA

Superioribus autem diebus cum Stiliconis tunc comitis servus, qui daemonio laboraverat, in Ambrosiana basilica jam sanus maneret, commendatus a domino suo; ferebatur enim quod libenter ab eodem haberetur: faceretque falsas epistolas tribunatus, in tantum ut tenerentur homines, qui ad ministrandum pergebant: sed ubi ad personam servi sui pervenit comes Stilico, noluit in eum vindicare. Homines etiam qui decepti fuerant, interventu Sacerdotis dimisit, de ipso vero servo Sacerdoti questus est. Quem vir sanctus cum de basilica Ambrosiana egrederetur, requiri fecit, atque ad se perduci. Quem cum interrogasset, et deprehendisset auctorem tanti flagitii, ait: Oportet illum tradi satanae in interitum carnis, ne talia aliquis in posterum audeat admittere (I Cor. V, 5). Quem eodem momento cum adhuc sermo esset in ore Sacerdotis, spiritus immundus arreptum discerpere coepit: quo viso, non minimo timore repleti sumus et admiratione. Multos etiam diebus illis, imponente illo manus, et imperante ab spiritibus immundis vidimus esse purgatos.

Nei giorni precedenti, un servo di Stilicone, che in passato era stato posseduto da un demonio e poi guarito nella basilica Ambrosiana, rimase lì sotto la protezione del vescovo. Tuttavia, si scoprì che quell’uomo fabbricava false lettere di tribunato, causando l’arresto di innocenti che si presentavano per servire.

Quando il caso fu portato a Stilicone, il generale non volle punire il suo servo, ma, su intercessione di Ambrogio, fece liberare le persone che erano state ingiustamente arrestate.

Tuttavia, il vescovo, venuto a conoscenza della gravità del crimine, ordinò che il servo fosse portato al suo cospetto. Dopo aver scoperto la verità, Ambrogio pronunciò queste parole:

«Bisogna consegnarlo a Satana per la rovina della carne, affinché nessuno osi più commettere simili inganni» (1 Corinzi 5,5).

Appena terminò di parlare, il servo fu improvvisamente posseduto da un demonio, che lo fece contorcere e lacerare davanti a tutti.

Noi, presenti alla scena, fummo presi da grande timore e stupore.

In quei giorni, molti altri indemoniati furono liberati da Ambrogio, che, imponendo le mani e ordinando ai demoni, li scacciò con potenza.

Traduzione in italiano a cura di Note di Storia, pubblicata a solo scopo divulgativo e per facilitare la comprensione del testo.