Atque inde ad Ecclesiam majorem antelucana hora qua defunctus est, corpus ipsius portatum est; ibique eadem fuit nocte, qua vigilavimus in pascha: quem plurimi infantes baptizati cum a fonte venirent, viderunt, ita ut aliqui sedentem in cathedra in tribunali dicerent, alii vero ambulantem suis parentibus digito ostenderent: sed illi videntes videre non poterant, quia mundatos oculos non habebant: plurimi autem stellam supra corpus ejus se vidisse narrabant. Sed lucescente die Dominico, cum corpus ipsius, peractis sacramentis divinis, de Ecclesia levaretur, portandum ad basilicam Ambrosianam, in qua positus est, ita ibi daemonum turba clamabat se ab illo torqueri, ut ejulatus eorum ferri non possent. Quae gratia Sacerdotis non solum in illo laco, verum etiam in plurimis provinciis usque in hodiernum manet: jactabant etiam turbae virorum ac mulierum oraria, vel semicinctia sua, ut corpus Sancti aliquatenus ab ipsis contingeretur. Erat enim exsequiarum turba innumerabilis totius dignitatis, totiusque sexus, omniumque pene aetatum non solum christianorum, sed etiam Judaeorum et paganorum; majore tamen gratia ordo praecedebat eorum qui fuerant baptizati.
All’alba del giorno della sua morte, il corpo di Ambrogio fu trasportato nella chiesa principale di Milano, dove rimase per tutta la notte, proprio mentre si celebrava la Veglia di Pasqua.
Molti bambini appena battezzati, uscendo dalla fonte battesimale, lo videro ancora vivo: alcuni lo indicavano seduto sulla sua cattedra, altri camminante tra la folla, ma solo i puri di cuore potevano vederlo, mentre gli adulti non percepivano nulla. Alcuni testimoni raccontarono di aver visto una stella brillare sopra il suo corpo.
All’alba della Domenica di Pasqua, il suo corpo fu solennemente traslato verso la basilica Ambrosiana, dove sarebbe stato sepolto.
Mentre il corteo procedeva, una moltitudine di indemoniati si mise a urlare, gridando di essere tormentata dalla presenza del santo, al punto che i loro lamenti erano insopportabili.
La fama della sua potenza spirituale si diffuse in tutta Italia e nelle province lontane, e la folla, per devozione, lanciava fazzoletti e cinture affinché toccassero il suo corpo.
L’immensa processione comprendeva persone di ogni rango, età e condizione, cristiani, ebrei e pagani, ma con un onore speciale riservato ai neobattezzati, che precedevano tutti gli altri.
Traduzione in italiano a cura di Note di Storia, pubblicata a solo scopo divulgativo e per facilitare la comprensione del testo.