Mascezeli etiam desperanti de salute sua, vel exercitus quem ductabat contra Gildonem, baculum tenens manu in visu noctis apparuit, atque cum pro volveretur ad pedes sancti viri Mascezel, percutiens terram senex baculo quo regebatur, tertio (hac enim illi specie apparuerat) ait: Hic, hic, hic, signans locum; deditque intellectum viro, quem visitatione dignum fuerat arbitratus, ut agnosceret se in ipso loco in quo sanctum Domini viderat Sacerdotem, die tertia victoriam adepturum: atque ita securus bellum inchoavit et consummavit. Nos tamen ea Mediolani positi ipso Mascezele referente, cognovimus; nam et in hac provincia, in qua nunc positi haec scribimus, plurimis hoc ipsum retulit sacerdotibus, quibus etiam referentibus, securlus haec nobis cognita huic libro adjungere arbitrati sumus.
A Mascezel, generale in lotta contro Gildone, mentre disperava per la sorte sua e del suo esercito, apparve in sogno Ambrogio, che teneva un bastone nella mano.
Nella visione, Mascezel si prostrò ai piedi del santo, chiedendo aiuto. Ambrogio, che gli era apparso con l’aspetto di un vecchio, batté tre volte il bastone a terra e disse: «Qui, qui, qui.»
Allora Mascezel comprese il segno: Ambrogio gli indicava il luogo in cui, tre giorni dopo, avrebbe ottenuto la vittoria.
Affidandosi a questa rivelazione, intraprese la battaglia con sicurezza e vinse.
Noi venimmo a sapere di questo episodio direttamente da Mascezel, che lo raccontò a Milano e in molte altre province, riferendolo anche ai sacerdoti. Per questo, abbiamo deciso di includere il racconto in questo libro, essendone certi.
Traduzione in italiano a cura di Note di Storia, pubblicata a solo scopo divulgativo e per facilitare la comprensione del testo.