His itaque decursis, non arbitror grave videri, si paululum promissi nostri metas excesserimus, ut Domini dictum quod per eos sanctorum prophetarum locutus est, completum esse doceamus: Sedentem adversus fratrem suum et detrahentem occulte, persequebar (Ps. C, 5); et alibi: Noli diligere detrahere, ne eradicemini (Prov. XX, 13); ut quicumque forte hujusmodi captus est consuetudine, cum legerit qualiter in iis qui sancto viro detrahere ausi sunt, fuerit vindicatum, ipse etiam in aliis emendetur.
Dopo aver raccontato questi eventi, non ci sembra fuori luogo andare oltre i limiti del nostro proposito iniziale, per dimostrare come si sia compiuta la parola di Dio, pronunciata attraverso i profeti.
Il Signore dice infatti: «Colui che sedeva contro suo fratello e lo calunniava in segreto, io lo perseguitavo» (Salmo 100,5), e ancora: «Non amare la calunnia, affinché tu non venga sradicato» (Proverbi 20,13).
Per questo, chiunque sia caduto nell’abitudine della maldicenza, leggendo come fu punito chi osò diffamare il santo Ambrogio, possa riconoscere il proprio errore e correggersi.
Traduzione in italiano a cura di Note di Storia, pubblicata a solo scopo divulgativo e per facilitare la comprensione del testo.