Igitur Donatus quidam natione Afer, presbyter tamen Ecclesiae Mediolanensis, cum in convivio positus, in quo erant nonnulli militares viri reliogiosi, detraheret memoriae Sacerdotis, adspernantibus illis et deserentibus linguam nequam, subito vulnere percussus gravi, de eodem loco in quo jacebat, alienis manibus sublatus, in lectulum positus est, atque inde ad sepulcrum usque perductus. In urbe etiam Carthaginensi, cum apud Fortunatum diaconum fratrem venerabilis viri Aurelii episcopi, ad convivium convenissem una cum Vincentio Colossitano episcopo, Murano etiam episcopo Bolitano, sed et aliis episcopis et diaconibus; tunc Murano episcopo detrahenti Sancto viro retuli exitum presbyteri superius memorati: quod ille de alio dictum, de se oraculum maturo sui exitu comprobavit. Nam de eodem loco in quo jacebat, cum subito vulnere ingenti esset percussus, alienis manibus ad lectum usque portatus est, atque inde ad domum in iqua hospitabatur deductus, diem clausit extremum. Is finis virorum illi detrahentium fuit, quem videntes qui tunc aderant, admirati sunt.
Un certo Donato, di origine africana, ma presbitero della Chiesa di Milano, si trovava a un banchetto con alcuni soldati religiosi, quando iniziò a diffamare la memoria di Ambrogio.
I presenti, scandalizzati dalle sue parole, si rifiutarono di ascoltarlo e si allontanarono da lui.
All’improvviso, Donato fu colpito da un grave malore, cadde a terra e, incapace di rialzarsi, fu trasportato da altri su un letto. Poco dopo, morì e fu portato al sepolcro.
Un evento simile accadde a Cartagine, dove, durante un banchetto presso Fortunato, fratello del vescovo Aurelio, erano presenti diversi vescovi e diaconi, tra cui Vincentio di Colossita e Murano di Bolito.
Quando Murano iniziò a parlare male di Ambrogio, gli raccontai la tragica fine di Donato.
Ma egli non comprese il monito, e poco dopo, proprio nello stesso luogo in cui sedeva, fu colpito da un’improvvisa e violenta malattia.
Anche lui fu sollevato da altri e trasportato al suo alloggio, dove morì poco dopo.
Così finirono coloro che osarono calunniare Ambrogio, e chi assistette agli eventi rimase attonito e impressionato.
Traduzione in italiano a cura di Note di Storia, pubblicata a solo scopo divulgativo e per facilitare la comprensione del testo.