NOTEdiSTORIA

Per idem tempus, mortuo Auxentio Arianae perfidiae episcopo (qui Dionysio beatae memoriae confessore ad exsilium destinato, incubabat Ecclesiam) cum populus ad seditionem surgeret in petendo episcopo, essetque illi cura sedandae seditionis, ne populus civitatis in periculum sui verteretur, perrexit ad Ecclesiam: ibique cum alloqueretur plebem, subito vox fertur infantis in populo sonuisse Ambrosium episcopum. Ad cujus vocis sonum totius populi ora conversa sunt, acclamantis Ambrosium episcopum; ita qui antea turbulentissime dissidebant, quia et Ariani sibi et Catholici sibi episcopum cupiebant, superatis alterutris, ordinari, repente in hunc unum mirabili et incredibili concordia consenserunt.

In quel periodo, alla morte di Auxentius, vescovo ariano e usurpatore della Chiesa dopo l’esilio del beato confessore Dionisio, il popolo di Milano si sollevò in una grave contesa per la nomina del nuovo vescovo.

Ambrogio, che aveva il compito di sedare i disordini per evitare che la città precipitasse nel caos, si recò alla chiesa per calmare la folla. Mentre parlava alla popolazione, si udì improvvisamente la voce di un bambino tra la folla che gridava: «Ambrogio vescovo!»

A quella voce, tutti si voltarono e all’unisono cominciarono ad acclamare Ambrogio come vescovo. Così, coloro che poco prima erano divisi e in contrasto – gli ariani e i cattolici, ciascuno desideroso di un proprio candidato – si trovarono improvvisamente concordi, in modo straordinario e incredibile, nell’ordinare proprio lui come nuovo vescovo.

Traduzione in italiano a cura di Note di Storia, pubblicata a solo scopo divulgativo e per facilitare la comprensione del testo.